Il Natale con il gatto. Si sa i gatti sono animali meravigliosi: intelligenti, esoterici, riflessivi, estremamente affascinanti perché difficilmente comprensibili. Un po’ come le donne.
In effetti: chi può affermare, oltre ragionevole dubbio, di sapere cosa passa esattamente per la testa di un gatto?
Natale con il gatto: il triste destino dell’Albero di Natale
È arrivato il Natale: la casa profuma di cannella e biscotti, risplende di vischio e bacche rosse e, in salotto, troneggia lui, il principe indiscusso dell’arredamento natalizio. L’Albero di Natale.
Il bellissimo abete, il cui addobbo ha richiesto un faticoso pellegrinaggio in cantina o in solaio per il suo recupero e un pomeriggio intero di accurata scelta delle decorazioni. Salvo poi guardarlo da lontano e decidere che no, i colori delle palline non erano abbinati con gusto, quindi tutto da rifare daccapo.
Alla fine, però, che soddisfazione: un Albero di Natale bellissimo, perfetto in ogni suo dettaglio. La prima cosa da fare, a questo punto, è fotografarlo e postare immediatamente la foto su tutti i social, cercando di accaparrarsi più likes e cuoricini possibili, perché se c’è un gatto in casa, quell’Albero, è in serio pericolo.
Bisogna essere obiettivi: i gatti sono animali meravigliosi ma ragionano secondo una regola tutta loro che, più o meno, recita così: “se noto che un oggetto piace tanto al mio umano devo fare in modo di distruggerlo al più presto”. Che sia gelosia? Che abbia paura che il suo umano possa pensare che esista qualcosa al mondo più bella di lui? Non ci è dato sapere.
Ma le intenzioni del micio di casa saranno chiare fin dai primi minuti: lui salirà su quell’albero, farà cadere più palline possibili e, infine, lo abbatterà.
E si sentirà fiero come la Tigre del Bengala che pensa di essere. E si offenderà anche se il suo umano non gli farà i complimenti per l’eroica impresa.
Ma perché i gatti sono così irresistibilmente attratti dall’Albero natalizio?
Se è vero che l’etologia si riserva di avere ancora parecchi dubbi sul ragionamento felino, in quanto il gatto è un animale dalla psicologia particolarmente complessa ed articolata, alcuni concetti sono dati per scientifici ed acclarati.
Il gatto è un predatore unicamente carnivoro. In Natura si ciba esclusivamente di prede vive e caccia, regolarmente, per procurarsele. Nonostante sia ormai considerato un animale domestico ed abbia acquisito comportamenti da gatto di casa, l’istinto predatorio non è del tutto scomparso in lui.
L’albero di Natale lo stimola tutti i suoi sensi. Un gatto domestico, abituato a letti e divani, non può non sentirsi totalmente attratto da un albero che, improvvisamente, gli compare in casa.
L’abete natalizio, per lui, ha due valenze: un nascondiglio, tipo cespuglio, che per un predatore significa “zona di osservazione sicura” e una ludica, data da tutti quei ninnoli penzolanti, che lanciano bagliori.
Qui entra un po’ in gioco il carattere soggettivo: ci sono gatti più tranquilli e riflessivi, che prediligono nascondersi tra i rami dell’albero, e utilizzarlo come torre di controllo, e gatti più vivaci e giocherelloni, che si concentreranno sul furto delle palline colorate.
Poi c’è chi ha la fortuna di avere un gatto multitasking, che farà entrambe le cose e, alla fine, cercherà di radere l’abete natalizio al suolo, cosa che gli procurerà una tale soddisfazione da fargli vibrare perfino i baffi di felicità.
Assolutamente da evitare, invece, il presepe che, una volta individuato dal nostro amico peloso, durerebbe un nano secondo, con le statuine nascoste in ogni parte della casa, il Bambinello rapito, la capanna presa a morsi ed utilizzata per farsi le unghie, il muschio sparso per casa, con il rischio che la sabbietta utilizzata per segnare i sentieri non venga utilizzata per depositare qualcos’altro.
Cosa aspettarsi da un gatto a Natale?
Il gatto è un osservatore: dal momento in cui si attacca la prima decorazione in casa avrà già capito che qualcosa di grosso sta per succedere.
Ed essendo un predatore, molto intelligente tra l’altro, il primo obiettivo sensibile per lui diventerà la cucina.
Attenzione, quindi, a lasciare gli affettati che si intendono servire come antipasto al pranzo di Natale incustoditi, per non parlare del tacchino o dello zampone.
Nascondete il cibo. Attenzione anche quando, a fine cenone o pranzo, andrete a buttare via le scatole vuote di pandori e panettoni: potreste trovarci dentro, teneramente addormentato, il micino di casa.
In quel caso il consiglio è quello di abituarsi a vivere, per qualche tempo, con una scatola di pandoro vuota in casa: il gatto non approverebbe il gesto di gettare via la sua nuova, fantastica cuccia preferita. Si sentirebbe mortalmente offeso.
Certo, è vero, ha un cestino imbottito e decorato che è costato quanto un monolocale… ma lui ha deciso che, al momento, è più chic il cartone vuoto del Bauli.
Meglio lasciare correre e dargliela vinta: pochi giorni e, grazie al suo istinto predatorio, distruggerà anche la scatola e a quel punto la si potrà far sparire senza senso di colpa alcuno e senza incidenti diplomatici col padrone di casa. Che è il gatto, ovviamente.