La star di Colazione da Tiffany e non solo
Orangey è uno dei personaggi più importanti e significativi del film capolavoro nato dalla penna di Truman Capote, non parla, ma miagola. Prova delle emozioni, ma non è un essere umano, bensì un gatto. Anche se nella pellicola non ha un nome vero e proprio. Viene semplicemente definito come ‘gatto’, nella realtà questo fantastico animale prende il nome di ‘Orangey’.
Facente parte della famiglia dei tabby, era rosso, e rimane uno degli attori del mondo animale più famoso al mondo.
Vince due volte il Patsy, l’equivalente degli Oscar per gli animali di Hollywood. La prima volta nel 1951 con ‘Rhubarb’, il gatto milionario, dove prende il ruolo di un gatto straricco. Rhubarb riesce ad ereditare un’intera squadra di baseball.
Orangey in Colazione da Tiffany
La seconda invece proprio con ‘Colazione da Tiffany’, il film che difatti l’ha reso celebre, e ha permesso ad un sacco di gente di affezionarsi a lui. Oltre che a ricordarlo come uno dei personaggi animali più belli dell’intera cinematografia mondiale.
Non a caso era molto richiesto da diverse troupe perché si prestava molto bene sul set a qualsiasi tipo di esigenza particolare. Era anche in grado di lavorare per più di sette ore consecutive. Per questo, dagli addetti ai lavori, viene ricordato come un vero e proprio stakanovista. Alcuni registi ci hanno scherzato su dicendo che era talmente in gamba davanti alla macchina da presa da far fare una brutta figura spesso e volentieri agli attori umani.
Anche se a detta di Frank Inn, suo addestratore cinematografico, il nostro ‘Orangey’ si comportava come una star a tutti gli effetti dato il suo temperamento e il suo carattere difficile.
Lo stesso Frank racconta come il famoso gatto di Colazione da Tiffany era solito graffiare e mordere chi non gli andava a genio. Fino ad arrivare addirittura a nascondersi in casi estremi. Delle volte era necessario pagare delle guardie del corpo che controllassero Orangey, dato che capitava che scappasse dal camerino e non si facesse più trovare.
L’importanza di Orangey in colazione da Tiffany
Non capita tutti i giorni di trovare un personaggio che venga ricordato con particolare piacere dagli spettatori. Che possa fare in modo di mettere tutti d’accordo, e di far emozionare a quella maniera un cerchio così ampio di persone. Soprattutto, se il personaggio in questione non è un umano, ma un gatto. Uno di quelli speciali che tutti vorrebbero vedere sguazzare qua e là per casa, abbracciarlo e accarezzarlo ogni volta che si vuole.
Orangey ci riesce in uno dei film che ha fatto la storia della cinematografia mondiale, e che ha consacrato lo straordinario talento di Audrey Hepburn come attrice. La stessa che in Colazione da Tiffany, lo chiamava ‘povera creatura senza nome’ un po’ come la stessa protagonista definiva se stessa. Una donna a cui non importava a nessuno come si chiamasse, o cosa facesse. È questo uno dei motivi per cui questo ‘gatto’, così anche chiamato da lei, ha un’importanza particolare per il film e per le sorti della protagonista.
Tanto importante che lo ritroviamo anche nel finale, giocando un ruolo particolarmente significativo nella scena in cui i due protagonisti si ricongiungono quando ormai sembrava non ci fosse più speranza per loro, e il nostro gatto viene stretto con tutto l’affetto possibile tra le braccia di George Peppard e la stessa Audrey Hepburn.
Poi i due si scambieranno un lungo e passionale bacio, sempre non lasciando andare via il gatto, e riparandosi tutti insieme dalla pioggia come se fossero una delle famiglie più felici dell’universo.